Francesco Dal Santo, è nato a Venezia nel 1977. Figlio della cultura pop anni 80, grafico pubblicitario sempre in cerca di nuovi stimoli e mezzi per esprimere la propria creatività, inizia ad appassionarsi alla scrittura nella metà degli anni 90 quando, come bassista militante in svariati gruppi punk, collabora con diverse fanzine e webzine fino ad aprire blog tematici con contaminazioni in campo cinematografico e video ludico. Dal 2016 approda alla scrittura ricevendo menzioni e riconoscimenti per i suoi inediti.
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Antonella e sua figlia Michela di pochi anni percorrono in auto, come ogni giorno, la strada verso casa. L'ultimo tunnel, inspiegabilmente, sembra però non avere fine. La macchina si ferma e non riparte. Si ritrovano al buio e senza segnale telefonico, catapultate in una dimensione spazio temporale del tutto sconosciuta da cui non riescono ad uscire. Man mano che il tempo passa, si nel tunnel si materializzano personaggi del passato, come l'amico Sergio o il vecchio giornalista Giosuè, che fanno inevitabilmente riaffiorare sentimenti, incubi, paure e ricordi dolorosi. Antonella infatti ha subito per mesi violenze fisiche e psicologiche dal suo ex marito, spietato camorrista coinvolto in diversi omicidi, da cui è riuscita a fuggire. In un tempo sospeso, dove passato e presente si confondono, attraverso colpi di scena e inaspettati svelamenti, "Via da qui" cerca di far luce sulle complesse dinamiche che intrecciano potere malavitoso, politica, istituzioni e media di un piccolo paese di provincia del Nord Italia. |
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Federico, giovane blogger di provincia, viene contattato per un’intervista esclusiva a un’artista contemporanea molto nota nel jet set internazionale. Dopo quell’incontro i due si innamorano, ma il loro sogno s’interrompe bruscamente quando Estia è vittima di un incidente che la lascia priva di conoscenza per molti mesi. Federico, travolto dal dolore e dai sensi di colpa, non si dà pace e comincia, senza una ragione precisa, a scavare nel passato della ragazza. Ciò che scopre è sconvolgente: fin da bambina la sua esistenza è stata costellata di fenomeni inspiegabili a cui nessuno è mai riuscito a dare un senso. Il tema fantastico s’intreccia con le vicende dei personaggi, gli concede vitalità e allo stesso tempo induce a una profonda riflessione sul senso dell’arte e della vita. |
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In questo romanzo dalle tinte forti e realistiche nulla viene affidato al caso: Francesco, Giovanni, Tommy, Anna, Emma e tutti gli altri personaggi hanno in comune una piccola città di provincia, Bibione, un tempo, gli eccessi giovanili degli anni Novanta, e un momento particolare che sfugge al reale e mette in connessione Cesco, protagonista e voce narrante, con quel luogo e i fatti più significativi della sua esistenza. In questo immaginario l’ora giusta è il giorno che nasce, il faro è simbolo di rinascita e muto testimone di riflessioni profonde e fatti, solo apparentemente casuali, che traghettano Cesco verso l’età adulta. |
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