Alex Revelli Sorini, professore di Gastrosofia e delle Culture e Politiche Alimentari presso l’Università San Raffaele di Roma. Rettore e fondatore dell’Accademia Italiana di Gastronomia. Con ali&no editrice ha pubblicato L'equazione del gusto (2016), Manuale di Gastrosofia (2019), Guida alla felicità alimentare (2021), Dizionario gastrosofico (2022) e dirige la collana tacuinum di gastronomia storica.
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Il cibo non è mai soltanto nutrimento: è linguaggio, memoria, identità. Ognuno di noi possiede un idioletto alimentare, un codice personale fatto di sapori, gesti, parole e silenzi che racconta la nostra storia più intima. È la nostra “impronta digitale del gusto”, unica e irripetibile. |
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Un codice di educazione e cultura dell’alimentazione che coinvolge tutti i sensi e offre utili strumenti didattici insieme a una efficace metodologia di comunicazione gastronomica. Nella stesura di questo volume gli autori muovono dalla storia alimentare del Novecento per arrivare a una codificazione della didattica sensoriale, affrontando il linguaggio, l’etica, il marketing, la sociologia del cibo. |
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Biodiversità, semplicità, bellezza, bontà, tempo; poco cibo, più convivialità: si potrebbe sintetizzare così, con l’approccio di una formula scientifica, la via della Felicità alimentare teorizzata in questo libro, che rappresenta un punto di arrivo e una summa di consigli scientifici, nutrizionali, filosofici e pratici per raggiungere un perfetto equilibrio mente-corpo. |
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Un originale dizionario composto da voci di cultura e politiche alimentari che riporta, per ogni temine, un’analisi interdisciplinare basata sulla Gastrosofia, materia che abbraccia storia, antropologia, semiotica, nutrizione, fisiologia, marketing, arti culinarie e degustazione sensoriale. In questo libro sono raccolte nozioni che hanno la finalità di chiarire, con immediatezza e semplicità, la visione di un approccio consapevole al cibo. |
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Che cos’è la felicità alimentare? Ce lo siamo domandati e per rispondere al quesito è stato realizzato questo manuale, di facile consultazione, strutturato con l’approccio multidisciplinare della Gastrosofia, materia dove si incontrano storia, antropologia, scienza della nutrizione, arti culinarie, fisiologia del gusto e degustazione. |
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«Quali potrebbero essere gli elementi oggettivi che permettono di codificare il gusto?». Da questa semplice domanda è iniziato il lavoro oggetto di questo libro. Un’equazione (dal latino aequatio) è una uguaglianza tra due espressioni contenenti una o più variabili. Risolvere un’equazione significa individuare l’insieme di tutte le sue soluzioni. Da queste premesse ecco i termini per una nuovissima indagine legata al mondo del food che gli autori, giornalisti, scrittori ed esperti in gastronomia storica, hanno codificato in “Equazione del gusto”. |
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Tutta la ricchezza delle tavole e dei convivi del Seicento è racchiusa in questo libro che ripercorre storia, tradizione e codice comportamentale della corte barocca, con le sue principali figure di riferimento (scalchi, trincianti, maestri di casa, coppieri, bottiglieri ecc.), gli arredi e le credenze, i trionfi e le preparazioni ricorrenti per la cui realizzazione, nella seconda parte, viene fornito un ampio ricettario rivisitato secondo gusti moderni. |
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Storie e ricette dei più celebri dolci italiani: dalla A di amaretti alla Z di zuppa inglese. |
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Gli alimenti consumati dai viandanti hanno sempre avuto le caratteristiche di essere economici, di veloce preparazione e facile conservazione. |
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La tavola bizantina, elaborata sulla tradizione gastronomica del mondo greco e romano, venne arricchita nel corso dei secoli da culture come la longobarda, la persiana e l’araba che introdussero cibi speziati, nuovi cereali e cotture diverse. Questo stile alimentare estese la sua influenza fino a tutta l'età moderna, e tuttora se ne ritrova traccia nei piatti tradizionali di Grecia, Turchia, Medio Oriente e in molte città ioniche e adriatiche. |
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Il libro raccoglie circa 80 personaggi famosi (condottieri, letterati, viaggiatori, papi, sovrani, artisti e celebrità) dall’età classica al XX secolo. Per ciascuno viene ricostruito, attraverso fonti storiche e trattati gastronomici, un breve profilo sui gusti e le abitudini in campo alimentare e vengono riportate alcune ricette legate alle loro vite. I piatti, gli alimenti e le preparazioni, pur con ingredienti dalle caratteristiche organolettiche mutate dal trascorrere del tempo, non appartengono all’archeologia gastronomica ma sono la testimonianza del “buon mangiare” e della sua evoluzione che l’uomo nelle varie epoche ha sempre ricercato. |
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Nella Roma antica l’alimentazione corrispondeva ad un preciso codice sociale e comportamentale che ne stabiliva regole e valori. Fonti autorevoli riportano che in età Imperiale l’onore di un nobile romano si fondava sulla sua frugalità come sulla sua magnificenza di anfitrione, mentre l’etica di un principe era dettata prima di tutto dalla sua gola e dal suo stomaco. Il vero “gourmet” del tempo doveva saper dominare gli impulsi e apprezzare sia il sapore di un piatto sia riconoscere la provenienza dei suoi ingredienti, dato che un cibo era considerato buono solo se costoso e ricercato e tanto più gustoso quanto più esotica era la sua provenienza. |
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Di afrodisiaci si parlava già nell’antichità. Presso molte popolazioni esistevano rimedi, più o meno efficaci, sia per gli uomini che per le donne, atti a stimolare e potenziare sessualità, eccitazione, nonché fertilità e gravidanza. Tra i primi afrodisiaci vi sono stati alcuni cibi e bevande che, grazie soprattutto a credenze popolari tramandate nei secoli, hanno mantenuto immutata questa loro funzione, arrivando talvolta a trasformarsi in medicamenti e rimedi dalle magiche virtù. |
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Il mito dei Templari da secoli alimenta leggende, generando la curiosità di storici e romanzieri. |
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Il Tacuinum rinascimentale è un viaggio nella tradizione conviviale dei secoli XV e XVI. Con questo ricco ricettario, ricavato in gran parte dal cospicuo patrimonio artistico e letterario che ha segnato la magnificenza del Rinascimento, si intende tributare un singolare omaggio alle abitudini gastronomiche dei suoi più illustri contemporanei.
Fra spigolature e aneddoti emergono le personalità e i gusti del genio a tavola, dai papi alle sovrane, dagli artisti alle celebrità, dai cuochi agli scienziati, dai condottieri ai granduchi. Con loro si potranno realizzare autentici trionfi gastronomici di semplice preparazione, tutti sperimentati direttamente dagli autori. Non solo ricette di zuppe, carni, pesci, dessert, bevande ed elisir, ma anche consigli e curiosità per accompagnare le portate con lo stile, le figure di servizio e l’arredo della tavola rinascimentale. |
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Un singolare percorso di “archeologia gastronomica” basato sulle poche indicazioni contenute nei reperti e nei testi classici. Molto è però concesso alla ricerca e alla creatività degli autori del libro che ci invitano a sederci a tavola con gli Etruschi e utilizzare le stesse materie prime, erbe, aromi, carni e cereali in una fantasia di preparazioni, dagli antipasti ai dolci, che è poi una riscoperta della cucina arcaica del centro Italia. Non vi sorprenda l’impiego di salse come il garum - per Varrone una specie di salamoia di pesce in agrodolce - in combinazioni audaci con primi, zuppe, pesce e cacciagione o la riscoperta di piatti antichissimi, come la Sbroscia e il Tegamaccio, la Tracta e le Ofellae, il Sanguinaccio e il Brustico: una danza di sapori e colori alle origini della tradizione gastronomica dell’Etruria di ieri e di oggi. |
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L’itinerario gastronomico proposto in questo volume appartiene alla tradizione, alla fantasia e all’esperienza di monaci, cuochi, medici e speziali vissuti nel Medioevo e di cui è rimasta traccia scritta o solo orale. Accanto ai piatti più diffusi del tempo, dei quali vengono qui riportati integralmente i preziosi consigli di cottura e la preparazione più adatta suggerita dalle fonti, si possono leggere aneddoti, leggende e pagine di letteratura che li hanno evocati. Lo stile essenziale, la semplicità delle ricette e, in certi casi, il voluto rispetto dei parametri del tempo (ingredienti, unità di misura, varietà animali e vegetali etc.) rendono questo Tacuinum un utile strumento per rivisitare con creatività la cucina medievale. |
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