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Raccolta semiseria, graffiante e ironica di poesie, aforismi e haiku dedicati al mondo naturale. Protagonisti formiche, api, ragni, fiori, alberi, oggetti, credenze popolari, motivi ricorrenti e vecchie filastrocche che infestano il mondo degli umani.
Una riflessione surreale sull’esistenza e sui mondi che popolano le fantasie più ossessive delle menti umane. Foto, disegni e testi dell’autore-esploratore Gian Luigi Carancini, ordinario presso la cattedra di Protostoria dell’Università di Perugia, che per ali&no dirige la collana dei “Quaderni di Protostoria”.
In modo altrettanto surreale si presenta ai lettori: «L’autore della raccolta di poesie (?!) contenuta in questo libro è nato nell’altro secolo, ed è cresciuto e vissuto per molto tempo a Roma, mentre attualmente va su e giù nel tratto centrale medio-tirrenico della penisola, millantando a destra e a manca ascendenze recanatesi. Per vivere svolge attività di venditore porta a porta di prodotti della cultura materiale.
Ha già pubblicato un libro-inchiesta, ormai introvabile, dal titolo “M’illumino, Vincenzo!”, nel quale denunciava la secolare barbara usanza da parte delle casalinghe di appiccarsi il fuoco in cucina nel caso di una ricetta fallita o di un piatto non riuscito troppo bene.
Tra gli hobby, ama ricordare, più che la prosa e la poesia (?!), la vignetteria, la fotografia, e la più antica archeologia.
Attualmente non pratica più alcuno sport, limitando l’attività fisica a quella stettamente collegata ai doveri familiari, tra i quali quello di tosatore d’erba nei fine-settimana, di traslocatore di mobili e di libri da un luogo all’altro e di qua e di là in occasione delle feste comandare, di trasportatore di alberi di piccolo fusto e di piante da esterno nei giorni feriali, nonché di annaffiatore di aiuole e siepi in ore antelucane nei periodi di maggiore siccità. Il suo motto preferito, al quale si è finora rigorosamente attenuto, è: "Spendi i soldi in fretta, prima che finiscano!"».

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Terza uscita dei “Quaderni di Protostoria”, collana di ricerca diretta dal prof. Gianluigi Carancini, questo volume, ben documentato e ricco di immagini e tabelle riassuntive, riporta i risultati delle ricerche sul campo (ricognizioni, prospezioni di superficie, campagne di scavo, ecc.) promosse negli ultimi anni dalla cattedra di Protostoria Europea dell’Università di Perugia, e svoltesi nella massima parte nell’ambito geografico del Lazio meridionale.
Nell’occasione odierna risultano di gran lunga prevalere contributi che scaturiscono da ricerche sul campo (ricognizioni, prospezioni di superficie, campagne di scavo, ecc.) (nn. 1, 3-9, 11), molte delle quali promosse negli ultimi anni dalla cattedra di Protostoria europea dell’Università di Perugia (nn. 1, 3, 8, 9, 11), e svoltesi nella massima parte nell’ambito geografico del Lazio meridionale (nn. 1, 3-7, 11).

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Frutto di un lavoro di ricerca durato dieci anni, il volume traccia un panorama esauriente della produzione metallurgica in Italia dall’antica Età del bronzo alla prima Età del ferro. Arricchito da 35 tavole riproducenti i reperti, è completato da un accurato elenco dei luoghi di rinvenimento e da un ampio repertorio bibliografico.
L’estensione del territorio considerato e il suo carattere geograficamente frastagliato e fortemente diversificato dal punto di vista ambientale possono aiutarci a comprendere il perché della sua spiccata differenziazione “culturale” durante gli oltre due millenni che verranno qui presi in esame.
Vasellame ceramico, produzioni non pirotecnologiche, forme di insediamento, strutture abitative e tombali, costumanze funebri, manifestazioni di culto ci offrono un quadro estremamente disomogeneo, al quale si somma la capricciosa discontinuità della documentazione archeologica.

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